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Pasta a frittella


Sembra che, per una serie di fortunate coincidenze, queste righe vengano lette anche da amici non proprio vicini al mondo del camper e, soprattutto, da non palermitani e, addirittura, anche da non siciliani. E' a loro ed anche ai palermitani più giovani che dedico la ricetta di oggi. Ma si, perché no, la dedico anche ai palermitani meno giovani e che se ne sono scordati.
E' una ricetta nella migliore tradizione palermitana, quindi mediterranea: sana, povera per certi aspetti ma gustosissima e per me piena di ricordi: la pasta a frittella.

Gli ingredienti, vedrete, sono semplici e di facile reperibilità, a Palermo. Un poco meno fuori Palermo: da Castroni a Roma si trova con più facilità il bulgur turco o la pinna di pescecane piuttosto che l'estratto di pomodoro palermitano che, insieme ai cavoli, sono determinanti in questa ricetta. Poco male, questa può essere una buona occasione per venire a provare e vedere le cose buone e belle di Palermo e fare un poco di spesa.

Nel periodo in cui l'ho conosciuta, e me ne sono subito innamorato nonostante la tenera età - la mia - la pasta a frittella si faceva con le verdure di stagione. Oggi siamo fortunati, possiamo tranquillamente utilizzare le verdure surgelate ed il risultato è assicurato in tutto l'arco dell'anno.

Una piccola nota: ci limitiamo a trascrivere passo passo la ricetta della mia mamma e, visti i risultati ottenuti negli anni, sono propenso a credere che si tratti proprio della "vera" pasta a frittella, non di un suo adattamento.

Altra piccola nota: devo cedere la tastiera a Giovanna perché è lei l'esperta della frittella.

Ingredienti per 4 persone:

Una cipolla

Una tazza di fave sbucciate, fresche o surgelate, possibilmente di quelle piccoline. Se grosse, potete eliminare anche la seconda buccia

2 carciofi freschi o surgelati

Una tazza di piselli, decisamente surgelati, direi

Qualche foglia di cavolo palermitano

Una noce di estratto di pomodoro (che non può essere sostituito con nulla)

300 g di spaghetti rotti

Fate soffriggere in olio extravergine di oliva la cipolla tritata. Aggiungete quindi la noce di estratto che avrete fatto sciogliere in una tazzina d'acqua bollente.

Aggiungete i carciofi, al solito ripuliti dalle foglie più dure e affettati, quindi i piselli, le fave e, per finire, le foglie di cavolo tritate molto grossolanamente.

Rigirate per bene, aggiustate di sale e versate dell'acqua fino a coprire le verdure e fate cuocere a fuoco medio per una mezz'oretta o finché le verdure sono tutte ben cotte.

Il mio consiglio è di usare la pentola a pressione e in un solo quarto d'ora di cottura avrete una maggiore concentrazione di odori e sapori.

Quando le verdure saranno tutte ben cotte, aggiungete dell'altra acqua se necessario, riportate a bollore e calate gli spaghetti rotti.

Il risultato finale dovrebbe essere una minestra non troppo liquida. A noi piace un poco densa perché parte dei piselli e delle fave si saranno disfatti.

Qualche settimana fa ho preparato la frittella seguendo questa ricetta ed ho omesso i cavoli. Filo non se ne è quasi accorto... Certo, non potete pensare di preparare la frittella senza neanche l'estratto.

Inutile dire buon appetito!

Filo e Giņ