Una
ricetta senza aglio per Manuela.
Oggi piatto unico. Anche questo è uno di quei piatti che i greci
definiscono greco e i turchi turco, lo Juvetsi. Non è una
ricetta per camperisti. O per lo meno, non quando sono in giro
a scorazzare. La vedo bene per una domenica a casa oppure per
una sera con gli amici. Decidete voi.
Quando l’ho mangiato per la prima volta giuro che il primo boccone
l’ho mandato giù con una certa preoccupazione. Da buon italiano
ritenevo impensabile far cuocer la pasta nel brodo insieme alla
carne e poi al forno. Mamma mia. Dalla descrizione che mi avevano
fatto, avevo immaginato che si trattasse di una minestrina. Mi
son dovuto ricredere subito, per fortuna. Non si tratta, infatti,
di uno scimmiottamento di un piatto di pasta nostrano. Al contrario,
è un piatto che per l’aspetto, l’aroma ed il sapore non ha davvero
nulla da invidiare ad un buon piatto di pasta italiano.
Giò prepara lo Juvetsi egregiamente, passo quindi la tastiera
a lei.
|
Ciao a tutti. Per questo piatto, vista l’origine, sarebbe consigliato
l’agnello, ma anche con il manzo il risultato è assicurato. Per
il manzo scegliete il collo, per l’agnello vanno benissimo spalla
e collo. La carne non va disossata, solo tagliata a pezzi piuttosto
grossi.
|
|
Io utilizzo
i risoni per questa ricetta. Risultano un poco più piccoli rispetto
allo stesso tipo di pasta che si trova in Grecia o in Turchia,
ma vanno bene lo stesso. La pasta la misuro a tazze perché, come
vedrete più avanti, sarà più facile misurare il brodo da utilizzare
nella ricetta. Una tazza contiene circa 150 grammi di risoni.
Non è un piatto molto piccante questo, non bisogna esagerare con
il peperoncino, ma un pò di piccante ci sta proprio bene |
Ecco gli ingredienti
per 4 o 5 persone:
3 tazze di risoni
1,5 chilogrammi di carne
1 grossa cipolla
3 chiodi di garofano
1 cucchiaino di bacche di ginepro
2 foglie d’alloro
3 tazze di polpa di pomodoro pelato e grattugiato
sale q.b.
peperoncino |
|
Rosolo
la carne con olio d’oliva nella pentola a pressione. Quando la
carne ha preso colore aggiungo la cipolla tritata o grattugiata,
i chiodi di garofano, il ginepro e l’alloro. Quando anche la cipolla
ha preso colore aggiungo i pomodori, il sale, il peperoncino ed
una tazza d’acqua. Chiudo la pentola a pressione e metto il fuoco
alto. Quando la pentola inizia a fischiare abbasso la fiamma e
faccio cuocere per circa mezz’ora.
Tutto questo può essere fatto anche con molte ore di anticipo.
Un’ora prima del pranzo o della cena che sia, tolgo la carne dalla
pentola e verso il sugo, misurandolo a tazze, in un altro contenitore
dove aggiungo le tazze di acqua necessarie ad ottenere un sugo,
diluito, di nove tazze (tre volte il volume della pasta) e ripasso
il tutto nella pentola. Aggiusto di sale e porto a bollore, quindi
“calo” la pasta, che faccio cuocere per 1 minuto o poco più.
Trasferisco, a questo punto, la carne e la pasta con il suo brodo
in una pirofila o, ancora meglio, in un coccio. Inforno ad una
temperatura di 200 gradi per venti minuti circa.
Lascio la teglia a riposare fuori dal forno, coperta con un panno,
per un quarto d’ora circa prima di servire, e lo Juvetsi
è pronto.
Il sugo deve essersi del tutto asciugato ed i risoni devono presentarsi
come un buon pilaf.
|
Buon appetito.
Filo e Giò
|
|