Molto interessante la vista al Santuario dell'Eremo
di Santa Rosalia. Il luogo, posto in luogo ameno
e ricco di vegetazione, è situato tra i monti
Cammarata e delle Rose in cui si trova la grotta
dove, secondo la tradizione, visse per qualche tempo
Santa Rosalia, figlia del conte Sinibaldo, signore
di quelle terre nel sec. XII, prima di trasferirsi
sul Monte Pellegrino, presso Palermo. All'eremo
si giunge attraverso un sentiero molto suggestivo
lasciando la provinciale S.Stefano-Cammarata a circa
4 km dal centro abitato. Dove è posta una
edicola dedicata alla Santa si risale una strada
immersa nel bosco per circa 2 km sino a giungere
ad un comodo posteggio. L'eremo, immerso in un boschetto
di querce, è stato abitato dai frati fino
a qualche decennio fa. Essi, seguendo l'esempio
di Santa Rosalia, vivevano in elemosina e povertà,
praticando una vita da eremiti e vivendo in celle
buie e fredde. Il bosco della Quisquina, si trova
a quasi 1000 metri di altezza. E' un luogo umido
e ombroso tanto che i Saraceni lo chiamarono koschin
(cioè oscuro, da cui volgarmente caschine
o quisquinà),
rappresentava il luogo ideale per nascondersi; in
una grotta mimetizzata dalla vegetazione e difficilmente
accessibile la giovanissima Rosalia, fuggendo la
vita mondana ed in cerca di solitudine, di pace
e soprattutto di Dio, trovò dimora per ben
dodici anni (probabilmente dal 1150 al 1162). Molto
suggestiva è la piccola grotta che venne
abitata dalla santa. Nella parete che precede l'ingresso
è stata trovata una epigrafe, unica testimonianza
dell'esistenza di Santa Rosalia, nella quale si
legge: "Ego Rosalia Sinibaldi Quisquine et
Rosarum domini filia Amore Domini mei Iesu Cristi
ini hoc antro habitari decrevi". L'entrata
della grotta è molto stretta ma suggeriamo
a tutti il piccolo sacrificio di camminare carponi
per il breve cunicolo per giungere all'interno dove
si trova una statua marmorea della Santa. Particolare
è l'aria che si respira e suggestivo il silenzio
che vi regna.
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