Piacevolissima
sorpresa sabato 15 febbraio.
La curiosità ci aveva spinti a visitare il paese di Sutera
in provincia di Caltanissetta. Un efficace battage pubblicitario
ci aveva informati che vi si sarebbe svolta la rievocazione
storica del ritorno al paese natale del prode cavaliere Francesco
Salamone, reduce dalla vittoriosa partecipazione alla
famosa Disfida di Barletta del 1502. Nessuno
di noi era mai stato in questo paese e così si è
voluta cogliere l’occasione per visitarlo. |
Percorsa
la Palermo-Agrigento, siamo usciti dopo un centinaio di chilometri
allo svincolo per Sutera. Appena giunti in prossimità
del paese i vigili ausiliari ci hanno indirizzato con grande
gentilezza ai comodi posteggi riservati ai camperisti. Il paese
si presenta in posizione amena e pittoresca, ai piedi della
Rocca di San Paolino. Il riconoscimento della
Bandiera Arancione da parte del Touring Club
premia gli sforzi di quanti hanno contribuito a mantenere questo
paese a “misura d’uomo” senza sconvolgimenti edilizi né
scempi architettonici.
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Sistemati
i camper a poche decine di metri dal centro storico, ci siamo
avventurati a esplorare le bellezze dei vicoli e dell’acciottolato
di questo paese che conserva le caratteristiche proprie di un
paese medioevale. Il percorso consigliato era illuminato con
torce, contribuendo così a creare quell’atmosfera surreale
che ci avrebbe accompagnato per tutto la serata.
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In una piazza si esibiva un gruppo
di valenti “artisti da strada”: trampolieri,
giocolieri e mangiafuoco al ritmo di tamburi davano prova di grande
abilità e simpatia.
Lungo le vie del paese, arredate sapientemente con stendardi e
vessilli medievali, abbiamo incontrato un cantastorie che narrava
le avventurose gesta di Francesco Salamone coinvolgendo sia grandi
che piccini. |
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Il
tempo di una rapida cenetta e ci siamo diretti al campo
sportivo dove era in programma il “Certame cavalleresco”
con la straordinaria partecipazione degli sbandieratori
e balestrieri della Repubblica di San Marino,
per la prima volta in Sicilia, degli sbandieratori
di Firenze e dei cavalieri di Misterbianco.
Particolari giochi di luce illuminavano sapientemente
le rocche intorno al paese creando un’atmosfera molto
suggestiva.
I fuochi d’artificio hanno concluso la manifestazione
tra gli applausi degli intervenuti. |
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Al mattino abbiamo voluto raggiungere la cima del Monte San
Paolino dove si trova il santuario con le reliquie del santo.
Da questo posto si può godere uno dei più bei
panorami di Sicilia.
La nostra gentile accompagnatrice turistica locale, signora
Savatteri, ci illustra le bellezze e i tesori del santuario
e accetta con gratitudine i nostri apprezzamenti per la bellezza
del loro paese che non esitiamo a definire una perla
al centro della Sicilia. Ci soffermiamo ad ammirare
il paese visto dall’alto, il quartiere Rabato con i suoi suggestivi
tetti, i resti del castello di Salamone, le chiese antiche.
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Suoniamo una campana incontrata lungo il percorso per favorire,
come dice una vecchia tradizione, il nostro ritorno in questo
simpatico paese.
Ma non ce ne sarà bisogno: tutti ci siamo ripromessi
di ritornare presto per approfondirne la conoscenza visitando
ciò che per la brevità del tempo a disposizione
non abbiamo potuto vedere: il quartiere arabo, il museo
etno-antropologico, le “guglie di San Marco” e altro.
Di pomeriggio, altra ammirevole esibizione degli sbandieratori
e balestrieri di San Marino che hanno dato prova di grande abilità
e professionalità.
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Al termine, il sindaco Avv. Marco Carruba, ci ha consegnato
una targa ricordo, un libro sulle gesta di Francesco e un gagliardetto
commemorativo. Chi ci segue in queste cronache di feste e sagre
avrà capito che difficilmente stiamo a lodare l’operato
dei sindaci ma questa volta vogliamo fare una eccezione. Parlando
con i suteresi abbiamo visto che hanno grande rispetto e ammirazione
per quest’uomo che con grande impegno e volontà sta contribuendo
a far rivivere questo paese facendolo entrare in un circuito
turistico che sicuramente porterà Sutera ad essere uno
dei poli di attrazione della Sicilia centrale.
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Negli ultimi
tempi sono state introdotte norme di tutela paesaggistica e
architettonica che, anche se attualmente mal digerite dai suteresi,
potranno favorire il cammino intrapreso. Auguri!
Il corteo trionfale, con tutti i figuranti in splendidi costumi
dell’epoca, ha percorso le vie del centro alla volta della Chiesa
Madre. Alla sera concerto di musica medioevale, cantastorie
e fuochi d’artificio hanno concluso la festa.
A Sutera si celebrano varie manifestazioni durante l’anno. Per
San Giuseppe si fa la “tavulata di li vecchiareddi”
con rappresentazione della Sacra Famiglia, il martedi dopo Pasqua
si festeggia San Paolino, compatrono insieme a S. Onofrio (la
cui festa cade la prima domenica di agosto), con processione
della Sacra Urna dalla montagna al paese e viceversa. La seconda
domenica di settembre ha luogo la festa di S. Francesco con
processione e sagra del peperone. Molto suggestivo,
ci dicono, il presepe vivente che ha luogo dal 24 dicembre al
6 gennaio.
Consigliamo a tutti di visitare questo paese, ne ritornerete
soddisfatti.
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Un piatto caratteristico
del paese è il “pitirri”. Ecco la ricetta:
Ingredienti
per la pasta
kg 1 di farina di grano duro, 6-8 uova, sale q.b.
per il minestrone
borragine, finocchietto selvatico,sedano, cavolo, cipolla,cavolfiore,
piselli, cardi, scarola, carota, cardella,biete, erbette,pomodoro
e porri.
Preparazione:
per la pasta:
impastare la farina con le uova (le uova vanno aggiunte uno
alla volta) fino a formare dei grossi grumi; man mano che la
farina viene “frisculiata” con le uova si passa in un primo
setaccio a maglia larga, dove si otterranno dei granelli di
pasta, poi si ripassa il tutto in un secondo setaccio a maglia
fine per far cadere la farina in eccesso. Filtrato il tutto,
quello che rimane nel setaccio è il “pitirri”. Si farà
asciugare su un telo per qualche giorno finché non sarà
asciutto.
Per il minestrone:
tagliare a piccoli pezzi le verdure e far cuocere in abbondante
acqua, quando sono ben cotte versare gradualmente la pasta e
mescolare continuamente fino a cottura. Se il brodo è
troppo, prima di versare la pasta, metterne da parte un poco.
Il Pitirri non deve essere né troppo liquido né
troppo denso. Prima di servirlo, aggiungere l’olio extra vergine
d’oliva. Servirlo su “scanaturi” o sul “fangotto”: il primo
è un grande tagliere, il secondo un piatto di terracotta.
In passato era usato nelle famiglie numerose.
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Il pelo nell'uovo
Bisognerebbe approfittare di più dell'afflusso
turistico per vendere prodotti locali. Non abbiamo avuto la
possibilità di comprare del formaggio locale. Entrando
nei negozi di alimentari abbiamo trovato solo galbanini, emmenthal
ecc. Peccato.
La prossima volta ci piacerebbe comprare la carne locale, formaggi,
miele, vino e altro.
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