Feste e Sagre

Sutera
15-16 febbraio 2003
Festeggiamenti in onore di Francesco Salamone, prode cavaliere medievale

Piacevolissima sorpresa sabato 15 febbraio.
La curiosità ci aveva spinti a visitare il paese di Sutera in provincia di Caltanissetta. Un efficace battage pubblicitario ci aveva informati che vi si sarebbe svolta la rievocazione storica del ritorno al paese natale del prode cavaliere Francesco Salamone, reduce dalla vittoriosa partecipazione alla famosa Disfida di Barletta del 1502. Nessuno di noi era mai stato in questo paese e così si è voluta cogliere l’occasione per visitarlo.

Percorsa la Palermo-Agrigento, siamo usciti dopo un centinaio di chilometri allo svincolo per Sutera. Appena giunti in prossimità del paese i vigili ausiliari ci hanno indirizzato con grande gentilezza ai comodi posteggi riservati ai camperisti. Il paese si presenta in posizione amena e pittoresca, ai piedi della Rocca di San Paolino. Il riconoscimento della Bandiera Arancione da parte del Touring Club premia gli sforzi di quanti hanno contribuito a mantenere questo paese a “misura d’uomo” senza sconvolgimenti edilizi né scempi architettonici.

Sistemati i camper a poche decine di metri dal centro storico, ci siamo avventurati a esplorare le bellezze dei vicoli e dell’acciottolato di questo paese che conserva le caratteristiche proprie di un paese medioevale. Il percorso consigliato era illuminato con torce, contribuendo così a creare quell’atmosfera surreale che ci avrebbe accompagnato per tutto la serata.

In una piazza si esibiva un gruppo di valenti “artisti da strada”: trampolieri, giocolieri e mangiafuoco al ritmo di tamburi davano prova di grande abilità e simpatia.
Lungo le vie del paese, arredate sapientemente con stendardi e vessilli medievali, abbiamo incontrato un cantastorie che narrava le avventurose gesta di Francesco Salamone coinvolgendo sia grandi che piccini.
Il tempo di una rapida cenetta e ci siamo diretti al campo sportivo dove era in programma il “Certame cavalleresco” con la straordinaria partecipazione degli sbandieratori e balestrieri della Repubblica di San Marino, per la prima volta in Sicilia, degli sbandieratori di Firenze e dei cavalieri di Misterbianco.
Particolari giochi di luce illuminavano sapientemente le rocche intorno al paese creando un’atmosfera molto suggestiva.
I fuochi d’artificio hanno concluso la manifestazione tra gli applausi degli intervenuti.

Al mattino abbiamo voluto raggiungere la cima del Monte San Paolino dove si trova il santuario con le reliquie del santo. Da questo posto si può godere uno dei più bei panorami di Sicilia.
La nostra gentile accompagnatrice turistica locale, signora Savatteri, ci illustra le bellezze e i tesori del santuario e accetta con gratitudine i nostri apprezzamenti per la bellezza del loro paese che non esitiamo a definire una perla al centro della Sicilia. Ci soffermiamo ad ammirare il paese visto dall’alto, il quartiere Rabato con i suoi suggestivi tetti, i resti del castello di Salamone, le chiese antiche.

Suoniamo una campana incontrata lungo il percorso per favorire, come dice una vecchia tradizione, il nostro ritorno in questo simpatico paese.
Ma non ce ne sarà bisogno: tutti ci siamo ripromessi di ritornare presto per approfondirne la conoscenza visitando ciò che per la brevità del tempo a disposizione non abbiamo potuto vedere: il quartiere arabo, il museo etno-antropologico, le “guglie di San Marco” e altro.
Di pomeriggio, altra ammirevole esibizione degli sbandieratori e balestrieri di San Marino che hanno dato prova di grande abilità e professionalità.


Al termine, il sindaco Avv. Marco Carruba, ci ha consegnato una targa ricordo, un libro sulle gesta di Francesco e un gagliardetto commemorativo. Chi ci segue in queste cronache di feste e sagre avrà capito che difficilmente stiamo a lodare l’operato dei sindaci ma questa volta vogliamo fare una eccezione. Parlando con i suteresi abbiamo visto che hanno grande rispetto e ammirazione per quest’uomo che con grande impegno e volontà sta contribuendo a far rivivere questo paese facendolo entrare in un circuito turistico che sicuramente porterà Sutera ad essere uno dei poli di attrazione della Sicilia centrale.


Negli ultimi tempi sono state introdotte norme di tutela paesaggistica e architettonica che, anche se attualmente mal digerite dai suteresi, potranno favorire il cammino intrapreso. Auguri!
Il corteo trionfale, con tutti i figuranti in splendidi costumi dell’epoca, ha percorso le vie del centro alla volta della Chiesa Madre. Alla sera concerto di musica medioevale, cantastorie e fuochi d’artificio hanno concluso la festa.
A Sutera si celebrano varie manifestazioni durante l’anno. Per San Giuseppe si fa la “tavulata di li vecchiareddi” con rappresentazione della Sacra Famiglia, il martedi dopo Pasqua si festeggia San Paolino, compatrono insieme a S. Onofrio (la cui festa cade la prima domenica di agosto), con processione della Sacra Urna dalla montagna al paese e viceversa. La seconda domenica di settembre ha luogo la festa di S. Francesco con processione e sagra del peperone. Molto suggestivo, ci dicono, il presepe vivente che ha luogo dal 24 dicembre al 6 gennaio.
Consigliamo a tutti di visitare questo paese, ne ritornerete soddisfatti.

 

Un piatto caratteristico del paese è il “pitirri”. Ecco la ricetta:

Ingredienti

per la pasta

kg 1 di farina di grano duro, 6-8 uova, sale q.b.

per il minestrone
borragine, finocchietto selvatico,sedano, cavolo, cipolla,cavolfiore, piselli, cardi, scarola, carota, cardella,biete, erbette,pomodoro e porri.

Preparazione:

per la pasta:
impastare la farina con le uova (le uova vanno aggiunte uno alla volta) fino a formare dei grossi grumi; man mano che la farina viene “frisculiata” con le uova si passa in un primo setaccio a maglia larga, dove si otterranno dei granelli di pasta, poi si ripassa il tutto in un secondo setaccio a maglia fine per far cadere la farina in eccesso. Filtrato il tutto, quello che rimane nel setaccio è il “pitirri”. Si farà asciugare su un telo per qualche giorno finché non sarà asciutto.

Per il minestrone:
tagliare a piccoli pezzi le verdure e far cuocere in abbondante acqua, quando sono ben cotte versare gradualmente la pasta e mescolare continuamente fino a cottura. Se il brodo è troppo, prima di versare la pasta, metterne da parte un poco. Il Pitirri non deve essere né troppo liquido né troppo denso. Prima di servirlo, aggiungere l’olio extra vergine d’oliva. Servirlo su “scanaturi” o sul “fangotto”: il primo è un grande tagliere, il secondo un piatto di terracotta. In passato era usato nelle famiglie numerose.

 

Il pelo nell'uovo

Bisognerebbe approfittare di più dell'afflusso turistico per vendere prodotti locali. Non abbiamo avuto la possibilità di comprare del formaggio locale. Entrando nei negozi di alimentari abbiamo trovato solo galbanini, emmenthal ecc. Peccato.
La prossima volta ci piacerebbe comprare la carne locale, formaggi, miele, vino e altro.