Feste e Sagre

Visita alle saline del trapanese
12 giugno 2004

Le saline del trapanese sono famose in tutto il mondo per la qualità del sale che producono, ricco di elementi oligominerali utili tra l'altro per la regolazione del metabolismo e delle attività cardiache.

Sono 31 oggi le saline in attività in questa zona e la produzione annua si quantifica in decine di migliaia di tonnellate.

Le saline si estendono lungo la costa che va da Trapani a Marsala e sono state costruite attorno al 1500. Le particolari condizioni climatiche e ambientali (vento, sole, bassi fondali, scarse precipitazioni estive) rendono questo territorio ideale per questa produzione.
Le prime saline si fanno risalire a circa 8 secoli avanti Cristo quando il sale era una delle forme più utilizzate per la conservazione degli alimenti.

La lavorazione è rimasta quasi inalterata sino a qualche decennio fa. I mulini sono stati poi sostituiti da pompe più efficienti e il lavoro di estrazione del sale e la formazione dei cumuli sono stati facilitati dall'utilizzo di appositi macchinari. Si tratta di una delle lavorazioni più "ecologiche" possibili.

Non sono utilizzati prodotti chimici nè si producono scorie inquinanti, si creano invece tutte le condizioni per una apprezzata pescicultura ecologica.

SALINE INCONTAMINATE

Quando si attraversa ed ammira l'accecante paesaggio dei 22 chilometri de "LA VIA DEL SALE" che da Trapani porta a Marsala, costellato da mulini a vento quasi tutti recuperati dall'abbandono in cui erano stati lasciati a partire dagli anni '70 dopo che per secoli avevano macinato acqua salmastra da questa stupenda costa lagunare, ti colpiscono gli odori ed i colori.

Tutto è irreale: il vento che giunge dal largo e che passa prima da palme, pini e ginepri, arriva carico di questi odori. Il mare azzurrissimo è solo leggermente increspato ed a piccole onde. La luce del sole fa risplendere e scintillare come diamanti i cristalli di sale che emergono dai cumuli di sale raccolto e che sembrano piccole montagne innevate, le tegole di terraccotta che coprono il sale e lo riparano dal vento e dalla pioggia danno l'idea di minuscoli villaggi di tufo.

All'orizzonte la laguna dello Stagnone e l'isola di Mothia con i suoi irreali tramonti e con le barche dei pescatori che buttano le loro reti.
Lasciandoti ammaliare da questo scenario fatato e incontaminato, con la fantasia senti trasportati dal vento gli echi dei canti delle squadre dei salinari che, fin dal tempo dei Fenici, nei mesi di luglio ed agosto, raccolgono il sale ed a piccoli cumuli lo trasferiscono sugli argini con delle pesantissime ceste e che, per alleviare la fatica, cantano e sussurrano battute pungenti e colorite.

Il sale... umile e prezioso per la nostra vita e la nostra salute e per il futuro di Trapani che lo produce integro e incontaminato come in nessun altro posto del mondo.

Tania e Antonio Catalano

Sotto la guida di Tania ci siamo recati in località Nubia vicino Trapani a visitare la salina Gucciardo sita all'interno di una riserva naturale orientata gestita dal WWF. Il proprietario, signor Salvatore, ci ha cordialmente accolto e ci ha spiegato con passione tutte le fasi della lavorazione per la produzione del sale derivato da questo mare incontaminato e particolarmente apprezzato per la presenza di magnesio, potassio, iodio e calcio e per il minore contenuto di cloruro di sodio.

Questo prodotto viene esportato con successo in tutto il mondo dato che è considerato tra i migliori in commercio. Nelle intenzioni del signor Gucciardo vi è anche quella di ristrutturare due vecchi mulini, ormai in disuso, sia per motivi affettivi che per motivi turistici. Per saperne di più consigliamo di collegarsi col sito www.trapanisale.com.

 

La zona di Nubia è famosa anche per la produzione di un aglio particolarmente saporito, detto appunto aglio rosso di Nubia, che quanto prima dovrebbe essere riconosciuto con un marchio a tutela.

In questo luogo di pace, circondati dal volo di gabbiani e cormorani, abbiamo pranzato in uno scenario da cartolina.

 

Visita al Museo del Sale di Nubia

In un antico mulino all'olandese del 1400 ottimamente restaurato è allestito un interessante museo che illustra le fasi della lavorazione del sale e raccoglie alcuni attrezzi utilizzati per l'estrazione e la raccolta: ingranaggi di mulini, pale, ruote dentate, spine e attrezzi vari.

 

Lasciamo questi luoghi incantati e ci rechiamo a pernottare verso sud alla Cala dei Turchi.
Al mattino alcuni di noi han deciso di fare il primo bagno della stagione. Tania intanto aveva trovato della rucola selvatica e ci ha deliziato a pranzo con una ricetta da lei inventata e che offre a tutti i fragolini:

Pugliese a modo mio

Ingredienti:
2 grosse patate
5 spicchi di aglio di Nubia
un pugno di rughetta selvatica
1 scatola di tonno da 200 gr.
500 gr. di spaghetti.
peperoncino
2 cucchiai di pesto alla genovese
olio e sale.

Lessare la rughetta e le patate tagliate finemente. In una padella soffriggere 5 spicchi di aglio di Nubia in olio di frantoio. Spegnere e aggiungere una scatoletta di tonno spezzettato, 2 cucchiai di pesto alla genovese e il peperoncino. Lessare gli spaghetti nell'acqua insieme alle patate e alla rucola. Scolarli e spadellare. A piacere spolverare con formaggio.

Buon appetito
Tania Catalano


 

rucola selvatica


Cala dei Turchi

Alla prossima

Giuseppe