Feste e Sagre

Godrano - Cefalà Diana
2 febbraio 2004
Visita al Castello e alle Terme Arabe

Febbraio è iniziato con belle giornate soleggiate che fanno già sentire l’avvicinarsi della primavera. Cresce la voglia di gitarelle e così programmiamo un fine settimana a Godrano e Cefalà Diana. All’agriturismo Gorgo del Drago dell’amico Paolo Fiorini siamo sempre accolti con caloroso affetto nella saletta “riservata” dai noi soprannominata “saletta Fragolina”. Dopo avere posteggiato agevolmente i camper ci fermiamo ad ammirare la bellezza del paesaggio, i cavalli al pascolo e i contadini che tornano a casa dopo una giornata di duro lavoro. Il calore dei caminetti ci induce a liberarci dai nostri giubbotti e a cercare relax distesi su un comodo divano. Un sottofondo musicale allieta l’atmosfera e trasmette allegria e serenità.

Arrivata l’ora di cena Paolo ci fa assaggiare i suoi antipasti rustici (stavolta c’è anche un delizioso fegato di vitello all’agrodolce che dice mangiami mangiami…). L’arrivo della pizza e del vino della casa è salutato con un fragoroso applauso. Dopo cena il direttivo si riunisce per dare gli ultimi ritocchi al programma del primo semestre che a giorni sarà reso pubblico. Si è cercato di conciliare le diverse esigenze e si sono inserite alcune novità come la “carciofata” di fine aprile e alcune escursioni da tempo rinviate come quella della visita al canyon di Corleone. Intanto si è fatta notte e Paolo Fiorini vuole rinnovare la tradizione che ci vede onorare la sua ospitalità con una sempre gradita spaghettata di mezzanotte. Ma sì, gente allegra il ciel l’aiuta…

Domenica decidiamo di visitare il Castello di Cefalà Diana e le Terme Arabe.
Il Castello originariamente, insieme al castello d'Icla e alla rocca Sant'Angelo, faceva parte di un sistema di fortezze disposte sulla via che conduceva a Palermo. Fu edificato forse in età musulmana. Il castello, di forma quadrata con quattro torri angolari merlate è stato costruito nel XIII secolo. All'interno ci dicono che sono esposti cimeli risorgimentali, della guerre d'indipendenza, coloniali e della seconda guerra mondiale, spade e arredi della famiglia Bonaparte, epistolario di G.D'Annunzio, e una ricca collezione di ceroplastiche dei secoli XVI-XX, riproducenti monumenti, personaggi storici e scene religiose. Purtroppo non è ci è stato possibile visitarle per l’assenza del guardiano per cui ci ripromettiamo di ritornare in questo bel posto dopo avere avviato i contatti necessari. Volendo è possibile posteggiare in un largo spiazzo proprio sotto il castello dopo aver risalito una stradella lastricata.

A poca distanza si trovano le terme arabe, esempio unico di edificio termale risalente al X sec. in Sicilia. Si trovano a poco più di 1 km a nord del paese, presso il torrente Cefalù, all'interno di un suggestivo baglio restaurato, di cui non è possibile stabilire la datazione, ma che è sicuramente anteriore al 1570. Probabilmente questi edifici esterni ai bagni servivano ad ospitare gli ammalati che ricorrevano a queste terme di acque sulfuree per la cura dei reumatismi.
L'edificio a pianta rettangolare, in mattoni, è costituito da una grande sala coperta da una bella volta a botte, nel cui pavimento si trovano tre vasche, dove un tempo ce n'era una sola molto ampia.

Questa parte anteriore è separata dal fondo della sala, sopraelevato, da un elegante tribelon, triplice arcata ad arco rialzato del tipo arabo, da sottili colonnine in marmo, con capitelli in terracotta e pulvino. Dietro il tribelon si trova un'altra vasca più piccola, dove si raccoglievano le acque termali che sgorgavano naturalmente dal terreno e venivano poi convogliate alla vasca grande. La volta è punteggiata di fori per l'aerazione, mentre tutt'attorno alle pareti si trovano delle nicchie che servivano probabilmente a custodire gli indumenti dei bagnanti.
Dobbiamo purtroppo rilavare alcuni segni di abbandono: a pochi passi dal castello vi è una discarica con bella mostra di frigoriferi, scaldabagni, materassi ecc. che poco sembrano avere a che fare con il paesaggio…
Nessuna insegna indica l’arrivo alle Terme Arabe. Nessun depliant viene fornito ai visitatori. La richiesta è stata fatta, ci dicono, da diversi mesi ma senza esito. Da notare che le terme sono senz’acqua… Sembra un controsenso ma è così. Le calde acque termali ci dicono che sono state intercettate dal comune di Villafrati e immesse nella rete idrica privando le terme di questa suggestiva risorsa.
Un altro dei misteri siciliani…

Le notizie sulle terme sono state riprese dal sito di Sicilyweb.

Giuseppe