Febbraio
è iniziato con belle giornate soleggiate che fanno già
sentire l’avvicinarsi della primavera. Cresce la voglia di gitarelle
e così programmiamo un fine settimana a Godrano
e Cefalà Diana. All’agriturismo Gorgo
del Drago dell’amico Paolo Fiorini
siamo sempre accolti con caloroso affetto nella saletta “riservata”
dai noi soprannominata “saletta Fragolina”. Dopo avere posteggiato
agevolmente i camper ci fermiamo ad ammirare la bellezza del
paesaggio, i cavalli al pascolo e i contadini che tornano a
casa dopo una giornata di duro lavoro. Il calore dei caminetti
ci induce a liberarci dai nostri giubbotti e a cercare relax
distesi su un comodo divano. Un sottofondo musicale allieta
l’atmosfera e trasmette allegria e serenità.
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Arrivata
l’ora di cena Paolo ci fa assaggiare i suoi antipasti rustici
(stavolta c’è anche un delizioso fegato di vitello all’agrodolce
che dice mangiami mangiami…). L’arrivo della pizza e del vino
della casa è salutato con un fragoroso applauso. Dopo
cena il direttivo si riunisce per dare gli ultimi ritocchi al
programma del primo semestre che a giorni sarà reso pubblico.
Si è cercato di conciliare le diverse esigenze e si sono
inserite alcune novità come la “carciofata” di fine aprile
e alcune escursioni da tempo rinviate come quella della visita
al canyon di Corleone. Intanto si è fatta notte e Paolo
Fiorini vuole rinnovare la tradizione che ci vede onorare la
sua ospitalità con una sempre gradita spaghettata di
mezzanotte. Ma sì, gente allegra il ciel l’aiuta… |
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Domenica decidiamo
di visitare il Castello di Cefalà Diana
e le Terme Arabe.
Il Castello originariamente, insieme al castello d'Icla e alla
rocca Sant'Angelo, faceva parte di un sistema di fortezze disposte
sulla via che conduceva a Palermo. Fu edificato forse in età
musulmana. Il castello, di forma quadrata con quattro torri
angolari merlate è stato costruito nel XIII secolo. All'interno
ci dicono che sono esposti cimeli risorgimentali, della guerre
d'indipendenza, coloniali e della seconda guerra mondiale, spade
e arredi della famiglia Bonaparte, epistolario di G.D'Annunzio,
e una ricca collezione di ceroplastiche dei secoli XVI-XX, riproducenti
monumenti, personaggi storici e scene religiose. Purtroppo non
è ci è stato possibile visitarle per l’assenza
del guardiano per cui ci ripromettiamo di ritornare in questo
bel posto dopo avere avviato i contatti necessari. Volendo è
possibile posteggiare in un largo spiazzo proprio sotto il castello
dopo aver risalito una stradella lastricata.
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A poca distanza si trovano
le terme arabe, esempio unico di edificio termale risalente
al X sec. in Sicilia. Si trovano a poco più di 1 km a
nord del paese, presso il torrente Cefalù, all'interno
di un suggestivo baglio restaurato, di cui non è possibile
stabilire la datazione, ma che è sicuramente anteriore
al 1570. Probabilmente questi edifici esterni ai bagni servivano
ad ospitare gli ammalati che ricorrevano a queste terme di acque
sulfuree per la cura dei reumatismi.
L'edificio a pianta rettangolare, in mattoni, è costituito
da una grande sala coperta da una bella volta a botte, nel cui
pavimento si trovano tre vasche, dove un tempo ce n'era una
sola molto ampia.
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Questa
parte anteriore è separata dal fondo della sala, sopraelevato,
da un elegante tribelon, triplice arcata ad
arco rialzato del tipo arabo, da sottili colonnine in marmo,
con capitelli in terracotta e pulvino. Dietro il tribelon si
trova un'altra vasca più piccola, dove si raccoglievano
le acque termali che sgorgavano naturalmente dal terreno e venivano
poi convogliate alla vasca grande. La volta è punteggiata
di fori per l'aerazione, mentre tutt'attorno alle pareti si
trovano delle nicchie che servivano probabilmente a custodire
gli indumenti dei bagnanti.
Dobbiamo purtroppo rilavare alcuni segni di abbandono: a pochi
passi dal castello vi è una discarica con bella mostra
di frigoriferi, scaldabagni, materassi ecc. che poco sembrano
avere a che fare con il paesaggio…
Nessuna insegna indica l’arrivo alle Terme Arabe. Nessun depliant
viene fornito ai visitatori. La richiesta è stata fatta,
ci dicono, da diversi mesi ma senza esito. Da notare che le
terme sono senz’acqua… Sembra un controsenso ma è così.
Le calde acque termali ci dicono che sono state intercettate
dal comune di Villafrati e immesse nella rete
idrica privando le terme di questa suggestiva risorsa.
Un altro dei misteri siciliani…
Le notizie sulle terme sono state riprese
dal sito di Sicilyweb.
Giuseppe
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