Carnevale
2006 Il Mastro di Campo a Mezzojuso
11/12 marzo 2006
Per festeggiare
il carnevale del 2006 abbiamo deciso di recarci a Mezzojuso,
delizioso centro della provincia di Palermo a soli 36 km dal
capoluogo situato sulle falde orientali della Rocca Busambra.
Il Mastro di Campo è la grande festa popolare che si
celebra a Mezzojuso da almeno due secoli.
Si
tratta di una grande pantomima incentrata sulla lotta del Mastro
di Campo per la mano della Regina usurpatagli dal Re che la
tiene prigioniera in un castello presidiato da una guarnigione
che ostacola i continui attacchi del Mastro di Campo e dei
suoi alleati per la scalata al castello.
Il Mastro di Campo è definita
a ragione "la più bella storia d'amore del carnevale
siciliano" e da quanto abbiamo visto riteniamo che debba
definirsi anche come il più singolare dei carnevali
siciliani. Ne siamo stati piacevolmente colpiti sia per la
professionalità dell'organizzazione
sia per la sua particolarità e per la partecipazione
popolare. Alla
rappresentazione della domenica hanno fatto da contorno anche
altre manifestazioni e mostre multimediali anche questa realizzate
con grande impegno e professionalità. Complimenti!
Quella
del carnevale
è stata una occasione per approfondire la conoscenza di
questo accogliente paese che ha visto integrarsi
nei secoli due distinti gruppi etnici, il siciliano e l'albanese.
Abbiamo rivisto con interesse le sue belle chiese di stile latino
e greco-bizantino. Di particolare rilevanza la Matrice latina
dell'Annunziata e la Matrice di S.Nicola di architettura greco-bizantina
fornita di iconastasi.
Mezzojuso è sede
di un laboratorio di restauro del libro ospitato presso il
Cenobio Basiliano che diede alla cittadina l'appellativo di "Atene
delle colonie albanesi siciliane" (vedi foto sotto)
Il
Mastro di Campo
La domenica mattina avviene
l'investitura ufficiale del nuovo Mastro di Campo che riceve la
maschera e la spada da colui che ha ricoperto questo ruolo l'anno
precedente. Un corteo parte dal castello e si dirige verlo
l'abitazione del prescelto con l'accompagnamento costante
di un tamburinaio che conferisce solennità all'evento.
Quest'anno
la scelta è ricaduta sul giovane Rosario Cosentino che con
gioia e commozione ha ricevuto il prestigioso incarico.
La
famiglia del nuovo Mastro di Campo ha poi invitato tutti in
casa a festeggiare con dolci tipici e allegria.
Alle
14,30 in piazza Umberto I inizia con il corteo reale la
grande pantomima che vede interessati un centinaio di personaggi.
Il corteo è costituito dal Re, dalla Regina, i Dignitari di
Corte, Dame, Artificieri e i Mori. Il "Mastru ri casa" anima
il corteo. Il gruppo sale quindi su un palco (il Castello) e
si dà inizio alla festa danzante. Intanto arrivano in piazza
gli Ingegneri che tracciano un cerchio con un enorme compasso.
Infine
arriva il Mastro di Campo a Cavallo: indossa una maschera di
cera rossa con il naso adunco, una camicia bianca piena di
nastri colorati, pantaloni, scarpe e mantello rosso. Del corte
fanno parte il Tammurinaru, l'Ambasciatore, Garibaldi e i garibaldini
(anacronistica licenza dovuta al piacere di inserire in questa
rappresentazione i Mille che passarono da Mezzojuso).
Per
tutta la piazza è una baraonda di suoni, spari, rumori. La cavalleria
scorrazza per la piazza lanciando confetti colorati. Un cannoncino
spara ceci verso il pubblico. Intanto varie volte i garibaldini
cercano di conquistare vanamente il castello.
Il
Mastro di campo cerca varie volte di salire la scala a pioli
per raggiungere la regina ma alla fine del primo tempo si scontra
con il re e rimane ferito in fronte. Il tamburo suona a rullo
e il nostro valoroso innamorato allarga lentamente le braccia
che iniziano a vibrare e si lascia andare nel vuoto, preso
al volo da una ventina di persone. Il Mastro di Campo, viene
creduto morto e viene trasportato via dai suoi uomini. Durante
l'intervallo viene curato e guarito e torna in campo e
dopo un travolgente finale riesce a liberare la sua amata.
Per
finire consigliamo vivamente di assistere a questa rappresentazione
che è stata inserita tra i migliori carnevali storici di Sicilia.