Al
primo piano è ospitata una mostra di vestiti d'epoca
e il museo delle cere dove viene rappresentata una delle
scene del Gattopardo.
Concludendo possiamo fare alcune notazioni:
è positivo che finalmente si sia ripreso a organizzare una festa
del fichidindia ma riteniamo che non si sia riuscito ad approfittare
della presenza di tanti turisti per promuovere le produzioni locali.
Ci saremmo aspettati tanti stand pieni del frutto oggetto della
sagra, di prodotti caseari locali, di conserve, di prodotti dell'artigianato
ecc e invece nulla di tutto questo. Negli stand si vendevano pianoforti
usati, chincaglierie esotiche, prodotti calabresi, binocoli cinesi
e cd cileni...
Peccato, un'occasione persa.