Cominciare una collaborazione con un sito di camperisti,
cercando di fornire indicazioni o consigli su località
naturalistiche non è un compito facile.
Chi sceglie di usare il camper come mezzo principale per
le proprie vacanza o anche solamente per le proprie ore
libere, è senz’altro una persona particolare, diciamo
un po’ diversa dalla media: in meglio ovviamente! |
Ha
senz'altro, o dovrebbe avere, maggiore spirito d’iniziativa,
un’idea ben chiara di come si affronta un viaggio, a volte
anche lungo, di come sia importante rispettare la bellezza
e l’integrità dei luoghi che si visitano, siano esse
grandi città o meno frequentati luoghi naturali.
Per la preparazione dei viaggi, in particolare, esistono
in commercio una serie infinita di manuali, riviste, carte
geografiche e stradali di ogni tipo, oltre, ovviamente,
il collegamento via Internet e lo scambio di opinioni con
altri compagni. Tutto questo permette quindi di avere una
buona conoscenza preliminare delle località che si
vogliono visitare e pianificare nel migliore dei modi il
viaggio.
Aggiungere ulteriori informazioni del genere è veramente
difficile.
|
Madonie |
Tuttavia, esaminando le varie località in oggetto,
sceglieremo un’ottica leggermente diversa, sorvolando sulle
conoscenze più usuali per privilegiare alcune notizie
più scientifiche (ma prospettate sempre in chiave divulgativa)
che normalmente sfuggono agli usuali canali informativi, spesso
relegate in libri, riviste o siti internet poco consultati.
E’ ovviamente un discorso molto più ampio, e anche
più lungo e complesso, che riguarda tutti noi e il
modo corrente di intendere l’ambiente stesso in cui viviamo.
Quanti insetti ognuno di noi conosce? Dieci, venti, forse
anche trenta? Pochi, troppi pochi! Solo i Coleotteri,
quindi una parte degli Insetti, in Italia sono più
di 10.000.
Non è un problema numerico né di cultura o sfoggio
di un hobby singolare.
La realtà delle cose è che tutti questi più
di 10.000 Coleotteri italiani, come gli altri innumerevoli
esseri viventi, sono tutti diversi uno dall’ altro e hanno
tutti un proprio nome.
Sono come delle opere d’ arte: uniche. Esistono forse due
David di Donatello, due Torri di Pisa? No. Distrutte queste
opere, esse finiscono per sempre, e con loro tutta l’umanità
perde qualcosa; vi possono essere dei duplicati, ma mai altri
originali. |

Piano Zucchi |

Paesaggio madonita |
In più:
tutti gli esseri viventi, anche i più piccoli e misconosciuti,
hanno una propria e unica funzione, non sostituibile in nessuna
altra maniera e collegata l’uno con l’altra nel lungo filo
della vita di cui facciamo parte anche noi e che spesso, troppo
spesso, dimentichiamo. Detto questo, non si ha la pretesa,
di fare imparare i nomi di tutti i Coleotteri italiani o delle
farfalle o di piante e arbusti, o di fare corsi accelerati
per aspiranti zoologi o botanici.
Non servirebbe neanche molto.
E’ invece importante fare pervenire a tutti il concetto della
complessità degli ambienti che ci circondano come presupposto
del loro rispetto e della loro tutela; una più autentica
acquisizione della realtà presente nel nostro mondo
in contrapposizione alla banalità, all’appiattimento
generale e al disinteresse.
|

Laghetto di Piano Zucchi |

Massiccio della Carbonara
|
|
Iniziamo quindi
questo nostro percorso parlando delle Madonie. Faremo una
sintetica scheda generale delle principali caratteristiche
geologiche, vegetazionali e faunistiche, con schede di approfondimento
per alcuni argomenti più interessanti.
Appunti veloci, niente di più, che voi potete leggere
prima di una escursione in queste località o portare
con voi tra i vostri manuali e le letture preferite. |
Le
Madonie (Sicilia)
Le Madonie occupano la zona centrale dell’Appennino Siculo
che si sviluppa lungo la Sicilia settentrionale, nelle provincie
di Messina e Palermo. Quasi tutto il territorio è
parte integrante del Parco Regionale delle Madonie. Sono
un sistema montuoso delimitato a Settentrione dalla costa
tirrenica, ad oriente dal fiume Pollina,
a Sud dal bacino del fiume Salso (Imera Meridionale), a
occidente dal fiume Imera Settentrionale.
I maggiori rilievi sono: Pizzo Carbonara (la cima più
alta con 1979 m slm), Pizzo della Principessa (1977 m slm),
Monte Ferro (1906 m slm); più a sud: Monte San Salvatore
(1912 m slm) e Monte Quacella (1869 m slm); più ad
occidente vi è Monte dei Cervi (1794 m slm) e Monte
Castellano (1656 m slm).
Dal punto di vista geologico e morfologico, il nucleo montuoso
è costituito da una serie di unità strutturali
sovrapposte, appartenenti ai domini paleogeografici mesozoico-terziari
(Dominio Sicilide, Dominio Panormide, Dominio Imerese) deformati
e tettonizzati durante il Miocene e il Pliocene.
Al di sopra
di queste unità si trovano terreni del Tortoriano
superiore-Pliocene. La natura delle rocce è carbonatica
nelle aree di Pizzo Carbonara, Pizzo Dipilo, Monte Mufara,
Monte dei Cervi e dei Monti di Collesano; mentre le
rocce dei rilievi marginali sono silico-clastiche e
in parte gessose e saline nei pressi di Geraci e Petralia.
Nel territorio delle Madonie scorrono il fiume Imera
Settentrionale, il fiume Pollina e
il fiume Imera Meridionale con relativi affluenti minori
e alcuni torrenti di discreta portata come il torrente
Roccella, il torrente Castelbuono e il torrente Buonanotte.
|

Fiume Pollina |
|
Numerose le sorgenti
fra le quali le maggiori sono quelle di Scillato e Polizzi
Generosa. Nella parte centrale del massiccio montuoso sono
presenti inoltre diverse aree endorreiche, caratterizzate
cioè (per fenomeni di carsismo) da una circolazione
idrica sotterranea.
La vegetazione delle Madonie è ricca e diversificata,
comprendendo più di 1500 piante differenti, distribuite
dal livello del mare, con la fascia basale, la cui vegetazione
xerofila e arbustiva (lentisco, corbezzolo, erica, olivastro,
sughera, cisto…) è di tipo mediterraneo-arido, fin
oltre i 1500 mt con la fascia montano-mediterranea, dove il
Faggio raggiunge il suo limite latitudinale inferiore e con
l’Abete dei Nebrodi, più in alto.
Ben rappresentate sono le fascie intermedie: la mediterraneo-temperato
(tra i 400 e i 1200-1300 mt) con i boschi di Castagni, Frassini,
utilizzati localmente per la produzione della “manna”,
Noccioleti, Aceri, Querce sempreverdi (Leccio) e caducifoglie,
e quella supramediterranea (al di sopra dei 1300 mt) con Roverella
e l’Agrifoglio. Molte sono le specie endemiche o quelle presenti
anche nelle regioni geografiche contigue alla Sicilia, a testimonianza
di antichi collegamenti territoriali.
Tra gli endemismi madoniti ricordiamo: Senecione candido (Senecio
candidus), Astragalo dei Nebrodi (Astragalus nebrodensis),
Viola dei Nebrodi (Viola nebrodensis), molto
localizzata oltre i 1500 metri di altitudine, la Ginestra
di Cupani (Genista cupanii) piccola ginestra, alta
fino a 60 cm., la graminacea Lino delle fate siciliano (Stipa
sicula), l’Alisso dei Nebrodi, (Alyssum nebrodense) crocifera
affine all’Alisso delle Alpi con fiori piccoli e gialli in
maggio-giugno, il Cardo di Boccone (Jurinea bocconei), il
Ranno di Lojacono (Rhamnus lojaconoi), l’Aglio dei Nebrodi
(Allium nebrodense). |

Corbezzolo |

Pollina
vegetazione xerofila |

Manna |

Viola dei Nebrodi |
Tra gli endemismi siciliani:
la Ginestra dei Nebrodi (Genista aristata), l’Ofride
a mezza luna, orchidacea descritta dal botanico siciliano
Filippo Parlatore intorno al 1850, la Stellina di Gussone,
molto rara e dai fiori rosa, la Camomilla delle Madonie
(Anthemis cupaniana), diversa dalla Camomilla montana,
pure presente, tipica delle montagne europee. Inoltre:
il Cardo niveo (Ptilestemon niveus), endemismo calabro-siculo,
la Felce regale (chiamata “Filicia francici”), rappresentante
di una antica vegetazione di climi più freddi,
lo Sparviere, specie siculo-appenninica, comune, dai
fiori gialli. |

Ginestra di Cupani
|
|
La fauna delle
Madonie annovera innanzitutto molte specie estinte, come nel
resto della Sicilia. I grossi mammiferi: Lupo, Cervo, Daino,
Capriolo, Cinghiale; il Gufo reale, gli avvoltoi
come il Gipeto, osservato dal Minà
Palumbo nidificante presso Castelbuono intorno al 1840, e
il Grifone, estinto intorno al 1950-60 e di cui si sta tentando
la reintroduzione. Restano, comunque importanti, le attuali
presenze: la Martora, la Volpe, la Donnola, il Gatto selvatico,
l’Istrice, il Ghiro, il piccolo Moscardino,
il Riccio, la Crocidura, il Mustiolo (il più piccolo
mammifero europeo), il Topo selvatico, il Topo Quercino, l’
Arvicola, la Lepre e il Coniglio. Tra gli uccelli stanziali,
in forte rarefazione, l’Aquila reale, il Capovaccaio (il più
piccolo degli avvoltoi mediterranei), l’Aquila del Bonelli,
il Merlo acquaiolo, nelle sorgive e torrenti integri. |
 |
 |
 |
 |
Gipeto |
Gufo reale |
Grifone |
Raganella |
|
Poi
il Falco pellegrino, il Corvo imperiale, il Gracchio corallino,
che vive in piccole colonie sulle rocce più alte, la
Coturnice di Sicilia, la Beccaccia, il Picchio rosso maggiore,
il Rampichino, il Codibugnolo siciliano, descritto dall’ ornitologo
inglese, ma siciliana di adozione, Joseph Whitaker nel 1901,
le Cincie, il Codirosso, la Ghiandaia, il Passero solitario,
il Picchio Muratore, lo Storno Nero, comune nelle vecchi centri
abitati.
Sono presenti Anfibi come la Raganella italiana,
il Rospo smeraldino e il Rospo comune e Rettili come la Vipera,
il Ramarro occidentale, il Biacco, la Biscia dal collare siciliana
e, meno frequenti, la Testuggine di Herman e la Testuggine
palustre europea. |
|
|